
I vecchi lupi di mare dicono: “Una libbra di ancora per ogni piede di barca”. Ma vale anche per un kayak?
L’ancora non è indispensabile per noi kayakisti, ma può essere molto utile, soprattutto per la pesca. Esistono vari tipi di ancore, con forme, misure e pesi diversi. La scelta ideale dipende dal tipo di imbarcazione, dai fondali e dalle correnti dei luoghi che frequentiamo.
Per il kayak fishing, considero solo tre modelli di ancore: le altre sono più adatte a imbarcazioni più grandi.
1. Ancora ad Ombrello
✅ Ideale per fondali con vegetazione
✅ Facile da disincagliare
✅ Compatta e pratica da trasportare
Questa è probabilmente l’ancora più diffusa e consigliata per il kayak fishing. Ha bracci pieghevoli e si incastra facilmente sul fondale, ma può essere rimossa con facilità. Il peso ideale è tra 1,5 e 3 kg.
2. Ancora Hall
✅ Perfetta per fondali sabbiosi o melmosi
✅ Buon grip sul fondo
❌ Difficile da liberare se incagliata
Questo tipo di ancora si fissa bene sul fondo ma, se si incaglia, può essere complicato rimuoverla. Il peso consigliato per il kayak è circa 3 kg, anche se io ne utilizzo una da 4 kg (un po’ troppo, ma ormai ce l’ho!). La preferisco perché nel mio spot abituale, il mare Adriatico pescarese, il fondale è quasi esclusivamente sabbioso. Quando pesco nel Salento ionico, invece, uso una piccola ancora ad ombrello, più facile da disincagliare.
3. Ancora a Rampino
✅ La migliore per fondali rocciosi o con alto rischio di incaglio
✅ Può essere autocostruita con tondini di ferro
❌ Scomoda da trasportare
❌ Non adatta ai fondali sabbiosi
Questa ancora è spesso realizzata artigianalmente con ferro da carpenteria. Se i “marri” (i bracci dell’ancora) sono progettati correttamente, si piegano quando restano incastrati, permettendo così di liberare l’ancora con facilità.
Come assemblare correttamente il Calumo
Il calumo è composto da:
🔹 Cima (corda): spessa 5-8 mm, lunga circa tre volte la profondità dell’acqua in cui ci ancoriamo.
🔹 Catena: lunga circa 3 metri, serve a far aderire meglio l’ancora al fondo.
🔹 Ancora
Esiste un metodo per rendere l’ancoraggio “antincaglio”, utile soprattutto per l’ancora ad ombrello. In pratica:
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La catena non si collega direttamente alla cicala (l’occhiello principale dell’ancora), ma al diamante (l’occhiello opposto).
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Una piccola fascetta da elettricista fissa la catena alla cicala.
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Se l’ancora si incaglia, tirando con forza la fascetta si rompe, permettendo all’ancora di ruotare e liberarsi facilmente.
🔎 Puoi vedere il sistema in azione nelle immagini del post!
Dove posizionare l’ancora sul kayak?
A differenza delle barche, dove l’ancora si fissa a prua (davanti), in kayak è spesso più comodo ancorarsi a poppa (dietro). Così si ha vento e corrente alle spalle, rendendo più agevole la pesca.
Per poter scegliere il punto di ancoraggio, io utilizzo un cordino scorrevole lungo il lato dello scafo, a cui attacco la cima dell’ancora.
L’importanza del Grippiale
🔹 Il grippiale è una cima collegata al diamante dell’ancora, con un piccolo galleggiante in superficie.
🔹 Questo sistema ha due vantaggi:
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Facilita il recupero dell’ancora se si incaglia.
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Permette di sganciarsi rapidamente dall’ancora in caso di abboccata di un grosso pesce. Dopo il combattimento, si può tornare a recuperare il sistema di ancoraggio… se lo si ritrova! 😆
E l’ancora galleggiante?
Esiste anche l’ancora galleggiante, una specie di sacco ad imbuto in tessuto plastificato. Il suo scopo è ridurre lo scarroccio del kayak quando c’è forte vento o mare mosso. È particolarmente utile quando l’acqua è troppo profonda per usare un’ancora tradizionale.
Io, però, non l’ho mai usata… quindi per ora non ne parlerò! 😅
Conclusione
L’ancora può essere un accessorio molto utile nel kayak fishing, ma la scelta dipende dai fondali e dalle esigenze personali. Con un sistema ben studiato, come il calumo ben assemblato e il grippiale, è possibile migliorare la sicurezza e la comodità durante le sessioni di pesca.
Se hai dubbi o vuoi condividere la tua esperienza, lascia un commento qui sotto! 🎣🚣♂️